martedì 10 gennaio 2017

Vivere il presente


Ecco che casco anch'io nei buoni propositi per l'anno nuovo. Di solito per me li evito e ammetto di guardare con sospetto quelli altrui. Forse perché so quanto è difficile imporsi un cambiamento dall'oggi al domani, forse perché diffido dalle potenziali fonti di disillusione.
Forse, però, quest'anno ho bisogno anch'io un buon proposito.
Gli anni appena trascorsi sono stati belli, ma impegnativi, sono stati una continua corsa a ostacoli almeno su tre fronti, lavoro, adozione, scrittura. Ho fatto corsi, superato test e concorsi, mi sono fatta scandagliare l'animo, ho fatto maratone burocratiche, il tutto mentre correggevo compiti in classe, cercavo di tenere il passo col blog, facevo progredire le mie storie, cucinavo, cercavo di mantenere casa vivibile. Ho vissuto costantemente proiettata in avanti e guardare non a uno, non a due, ma a tre obiettivi più in là era una necessità. Ho una mente programmatrice, penso agli inconvenienti che possono capitare e mi attrezzo con una, due, tre strategie diverse. 
Non sono ritmi che si possono tenere tutta la vita, ne parlavo con un'amica giunta anche lei a un traguardo importante. Il fatto è che le strategie mentali utili in determinate situazioni possono essere dannose in altre.
Il mio proposito per il 2017 è di rallentare, preoccuparmi un po' meno per il futuro, che per altro è sempre meno programmabile e per nulla controllabile e godermi un po' più l'oggi, imparare a vivere il presente.
Dopo anni passati a fare sempre quattro o cinque cose in contemporanea non mi è naturale. Mi incarto su me stessa, cerco nuove cose per cui preoccuparmi e, se non ce ne sono, me le invento.
Ma i guai, inevitabilmente, arriveranno, la vita di certo mi riverserà addosso tutto ciò che deve, di bello e di brutto, ma non godersi il bello pensando al brutto che arriverà è una sciocchezza.
Ritmi più lenti, dunque, e sguardo più focalizzato all'oggi.
Sembra facile, ma per me, me ne rendo conto, non lo è così tanto.
Immagino che questo riguardi anche la scrittura. 
Negli anni scorsi ho scritto tanto. Molto più di quanto abbia pubblicato. Ho due dignitosissimi romanzi nel cassetto che non ho più neanche cercato di portare a pubblicazione. Ho racconti per partecipare a due anni di concorsi. Anche scrivendo mi sono sempre data obiettivi chiari, da rispettare , con pochissima auto indulgenza. Questo mi ha permesso di terminare parecchi progetti. Più di quanti possa poi occuparmi per la fase post scrittura. Quindi, senza angoscia, scriverò meno. Il senza angoscia è tutto relativo, perché c'è già la vocina che chiede: "ma poi sarò ancora capace?".
Quest'estate ho iniziato un romanzo e non l'ho ancora finito. Voglio finirlo, ma senza correre, diciamo entro fine anno. Potrei parteciparci al Tedeschi 2018, magari. Nel mentre, se mi vengono delle buone idee per dei racconti voglio scriverli. Ma solo se mi vengono in mente. Lunghi, brevi, di genere o no, senza angoscia. Se mi va, voglio riprendere in mano il romanzo fantasy. Se mi va.
Il blog invece voglio tenerlo il più possibile aggiornato. Perché mi serve a fare il punto con me stessa, tra le altre cose, come adesso, che sto formalizzando un proposito. Perché "Seguendo la cometa" mi piace un sacco. Perché è un contatto quasi quotidiano con la scrittura che non voglio perdere. Perché ogni aggiornamento è un momento di gioia e me lo voglio vivere fino in fondo.

E voi riuscite a vivere il presente?

21 commenti:

  1. E voi riuscite a vivere il presente? Ci si prova, e nel tempo, invecchiando, riesco sempre di più. Sono anch'io molto concentrata su questo obiettivo anche se non l'ho espresso chiaramente nei buoni propositi e nelle parole che ho scelto per farmi accompagnare. Seguendo la cometa è un progetto molto bello e con i disegni di Viola sta davvero acquistando un suo pubblico che lo aspetta, credo.
    Sandra

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    1. Ecco, ci si prova. Poi credo che in parte uno si debba tenera il carattere che ha, anche se funziona meglio in alcune situazioni e non in altre. Si possono smussare gli angoli, non fare i miracoli.

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  2. I buoni propositi, oltre a non scriverli nel blog non li ho nemmeno pensati. L'obiettivo, per quel che riguarda la scrittura, c'è ed è sempre lo stesso: il completamento della revisione e l'autopubblicazione, ma non ha niente a vedere con il cambio di anno.

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    1. Per me è una novità, ma ho promesso al marito di impegnarmi su questo punto e scriverlo per certi versi sancisce l'impegno.

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  3. Vivere il presente è un bellissimo obiettivo, dovrebbe essere un obiettivo costante nella vita, ma spesso ce ne dimentichiamo. Quindi fai bene a rallentare per cogliere l'attimo ogni giorno. Io ci provo sempre a vivere il presente, è una promessa che ho fatto a me stessa perché anni fa ho avuto problemi di salute e da allora il mio modo di vedere le cose è cambiato, per fortuna, in meglio.

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    1. Immagino che arrivino dei momenti della vita che obbligano a concentrarsi sull'oggi, perché il sapere che potrebbe poi essere un rimpianto diventa un peso insopportabile. Per me è arrivato ora e come dici tu non può essere che un cambiamento in meglio.

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  4. Vivere il presente. Già. Hic et nunc. Ma seguendo la cometa si hanno sempre degli obiettivi. La cometa porta sempre ad un meta.

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    1. Io sono contraria al girovagare senza meta, nella vita come per il mondo. I viaggi hanno una destinazione. Il che non dovrebbe impedire di godersi il paesaggio nel mezzo.

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  5. Io ho sempre vissuto più di presente che di futuro. È un limite o forse un vantaggio: non riesco a fare ampie programmazioni, mi sembra di costruire illusioni.mPreferisco muovermi anche a piccoli passi su un terreno che calpesto ogni giorno. Il tuo proposito, dunque, per me, è molto sensato.

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    1. Mai progettato di conquistare il mondo neppure io, ma quando mi ci metto davvero con tutte le mie forze divento una sorta di macchina da guerra. Il fatto è che il dispendio di energie è immenso, quindi adesso ha senso guardare all'oggi e a quel che mi capita intorno, anche perché sono momenti che non torneranno più.

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  6. A volte lo vivo, a volte lo subisco. E comunque è sempre diverso da come me lo aspettavo quando era ancora un ipotetico futuro.

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    1. Qualsiasi cosa accada, anche quelle prevedibili e attese, sono sempre diverse dall'ipotetico futuro della nostra mente. Fortunatamente non ha sempre ragione Leopardi e non sempre sono peggio.

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  7. Ciao Antonella, felice di scoprire il tuo blog! :)
    Io credo di vivere il presente anche inconsapevolmente, e quando penso al futuro o torno indietro in sella a un ricordo, capisco meglio dove mi trovo. Il blog, scrivere, aiuta molto anche me. Un abbraccio e a presto.
    Vale

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    1. Benvenuta nel blog!
      Sì, scrivere aiuta principalmente me stessa. Non dico "scrivo per me", perché in quel caso terrei un diario privato e non un blog, non punterei a pubblicare, ma scrivo anche, a volte sopratutto, per me.

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  8. Ni. Io ho vissuto gli ultimi anni esattamente come te, sempre a pensare alle cose "da fare", più che all'attimo che stavo vivendo. Solo scrivendo e meditando riuscivo a essere completamente nel "qui e ora": per il resto, la mia vita, era una continua corsa a ostacoli, animata dal terrore di sgarrare di un minuto sulla mia tabella di marcia.
    Ora sto cercando di coltivare la presenza minuto per minuto e di essere pienamente concentrata su ciò che sto facendo, con un pizzico di leggerezza in più. Il che non significa rinunciare a obiettivi e progetti: ormai li scrivo su un quaderno da dieci anni, e non ne posso fare a meno. Cerco però di non farli diventare un'ossessione, perché questo mi impedirebbe di godere di tutte le altre cose belle che ci sono nella vita. Fare una "lista dei desideri" o definire le parole del 2017 per me non significa mutare radicalmente stile di vita, bensì prendere coscienza di un processo già in atto, per renderlo concreto senza sofferenza e senza sforzo. Se un proposito nasce da un'esigenza autentica dell'anima, secondo me, si realizza quasi spontaneamente, senza imposizione e fatica. :)

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    1. Ti capisco perfettamente. A volte si deve vivere con il terrore del minuto perso, ma non lo si può per tutta la vita. Uscirne, per altro, non è così facile, perché ormai la mente ragiona in quel modo. E, proprio come dici tu, scrivere vuole dire prendere atto di qualcosa che è già in atto, o affermare una volontà. Per una volta ho sentito l'esigenza di farlo.

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    2. Una delle cose che per quanto possibile sto cercando di fare, e che mi aiuta a rimanere sul presente, è cercare di rompere la routine facendo qualcosa di diverso (con l'attenzione a non trasformare queste piccoli azioni in nuove routine): percorrere una strada diversa per andare al lavoro, andare a pranzo in un locale diverso dai soliti 2 o 3 che bazzico di solito, scrivere prima di cenare e non dopo...

      Nulla ruba più consapevolezza della routine, e a volte bastano 5 minuti di novità per regalarci un nuovo spirito. Dopo essermi resa conto che, per ottimizzare i tempi, facevo ogni giorno le stesse cose, ho deciso di svincolarmi dall'abitudine. Sto addirittura valutando l'ipotesi di non aggiornare più il blog solo il giovedì, ma quando mi va ...

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    3. È un ottimo trucco il tuo. Non so se te lo ruberò, perché a me un po' di routine rassicura, sopratutto se riesco a infilarci dentro un momento di puro piacere, come un caffè al bar. Di sicuro però lo terrò presente.

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    4. Un po' sì. Non possiamo farne a meno, purtroppo. La giornata ha solo 24 ore, e dobbiamo sopravvivere. Io però ero diventata troppo rigida. Le mie giornate erano tutte uguali: grazie tante che sono impazzita...

      Una mattina mi sono quasi spaventata perché, abituata ormai a fare molte cose in automatico, non mi ricordavo di essere passata al Casello. Siccome la macchina non vola, era ovvio che fosse così...

      Da allora mi sono esortata a stare più nel presente e a variare il più possibile. Pensavo che essere abitudinaria potesse aiutarmi a sopportare meglio il lavoro, invece mi ha imprigionato ancora di più tra le sue spire. Perché io, per natura, alla sicurezza della routine devo affiancare la creatività dell'improvvisazione. :)

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  9. Comprendo questo affastellarsi di cose e la sensazione che gli anni passino in fretta, nel desiderio di rallentare.
    Potrei dirti che vivo grosso modo alla stessa maniera la mia vita, riproponendomi di continuo di rallentare e invece continuando imperterrita a fare e forse fare troppo.
    Siamo fatte così, non possiamo modificare la nostra natura. Forse è possibile solo voltarsi di tanto in tanto verso qualcosa di più semplice, nient'altro.

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    1. Adesso rallentare è necessario, in questi anni si è corso troppo, per buoni motivi e magari anche con buoni risultati, ma meglio rallentare prima che il cuore scoppi.

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