venerdì 26 giugno 2015

Il caso del cucciolo di Bulldog – racconto autoconclusivo

Nei mesi scorsi ho colpevolmente trascurato Holmes e Watson. Li ho trascurati in scrittura, rimandando la stesura di un racconto lungo già progettato. Li ho trascurati anche non riuscendo a organizzare tutte le presentazioni che avrei voluto del romanzo che li vede protagonisti. Il fatto è che c'è stato un impegno che non ha a che vedere con la scrittura che mi ha sottratto quasi tutte le energie mentali. Per uno strano caso, gli step di tale percorso si sono legati molto a Holmes, alla scrittura e alla stesura di apocrifi. Ieri ho concluso (bene) una prima, importante fase. Per festeggiare ho scritto ad hoc questa paginetta di pura fuffa holmesiana, che spero possa far sorridere voi come ha fatto sorridere me.
Gli eventi hanno un aggancio preciso con quanto da me narrato ne "Il mistero dell'uomo meccanico", ma credo che il racconto sia godibile per tutti

IL CASO DEL CUCCIOLO DI BULLDOG

Dal diario del dottor J.H.Watson

 25 Giugno 1882

     Sono un medico, sono stato un soldato. Ho ucciso e ho guardato la morte in faccia. Mi rendo conto di quando mi si tende un agguato.
Per quanto quello della signora Smith, del 210a, sia stato ben architettato non ho alcuna intenzione di cedere. E non importa se è una donna gentile e ha ancora luminosi occhi azzurri a cui è quasi impossibile dire di no.
Deve avermi osservato a lungo, prima di attirarmi in trappola. Mi deve aver tenuto d'occhio dall’anno scorso, quando ero solito uscire dal 221b in compagnia del mio Bob. Si è ricordata dell’irruzione dei ladri e del mio sgomento alla scoperta della morte della bestiola. Proprio nominando Bob è riuscita a convincermi a visitare la sua cagnolina e la sua nutrita cucciolata di piccoli, deliziosi bulldog, poiché, seppur non sono un veterinario, sono pur sempre un amante della razza e avrei potuto consigliarla sulla salute delle bestiole. Tutte chiacchiere. 
Appena entrato in salotto, mi ha messo in braccio il più piccolo dei cuccioli, un frugolino tutto pelle grinzosa e zampette, che subito a iniziato a lapparmi le dita. Il piccolo è il nono cagnolino della cucciolata, rifiutato dalla madre, senza un acquirente o una una persona di buon cuore disposta a prendersene cura… Intanto, la bestiola mi guardava con i suoi occhietti languidi, mentre la codina che si dimenava ad ogni mia carezza…

     Sono un soldato, un medico e un uomo di mondo. Nella mia vita ho ucciso, ho dovuto dire a dei parenti che per il loro caro non c’era più speranza, ho stretto la mano a dei morenti. La mia risposta poteva essere una soltanto. No.
Non posso portarmi a casa la bestiola.

      La convivenza di una qualsiasi creatura indifesa con Holmes è impossibile. 
Non penso davvero che possa usarlo per sperimentare intrugli, veleni o altri composti chimici. Non per bontà d’animo, si badi bene. Sono perché è consapevole che la fisiologia di uomini e animali è diversa. Gli intrugli chimici preferisce testarli su se stesso. O sul sottoscritto. A mia insaputa, ovviamente.
Sono le abitudini quotidiane che mi spaventano.
Tutti i cuccioli di cane amano rosicchiare le pantofole. Solo Sherlock Holmes ha l’abitudine a tenere il tabacco in una babbuccia persiana. Immaginate la duplice iattura di un bulldog con i dolori addominali per aver ingurgitato tabacco e di un consulente investigatore furente, senza la possibilità di calmarsi con l’ausilio della propria pipa.
Immaginate poi di aggiungere un cucciolo di cane alla visione di un salotto sotto sopra con ritagli di giornale sparsi ovunque in quello che a chiunque pare un caos senza capo né coda, ma che è il nuovo sistema del nostro investigatore per dividere le informazioni priva di archiviarle. Già immagino la bestiola a sbavare sugli articoli riguardanti un certo professore di matematica esperto di asteroidi, l’ultima fissazione del mio coinquilino. Ed è altrettanto facile immaginare la reazione di Holmes...
I cani abbaiano. A volte guaiscono. Altre ancora si risveglia in loro la reminiscenza di un’ascendenza lupesca e ululano. Risveglio che avviene con più facilità se si ha un coinquilino che suole passare nottate intere a cercare di far produrre al proprio violino i più lugubri lamenti da romanzo gotico. Già immagino, Sonata in sol minore per violino e cane, durata: cinque ore a partire dalla mezzanotte.
I cani poi, necessitano, tutti, di un minimo di disciplina e di addestramento. Il militare che in me impazzisce alla vista del totale disordine di oggetti e abitudini in cui può vivere il mio coinquilino. Aggiungiamoci un cane. Lo troverei senza dubbio con composti esplosivi a portata di zampa. Sarebbe l’occasione per scoprire se Holmes abbia effettivamente scheletri nell’armadio. E intendo l’affermazione in senso maledettamente letterale. Non mi stupirei a trovare la mia bestiola intenta a rosicchiare, per dire, un teschio umano.
Tutto questo, poi, solo nel caso che Holmes accettasse la presenza di un cane, cosa tutt’altro che scontata. Anzi, su questo punto è stato lapidario.
  – Mai più un altro Bob. Non potrei sopportarlo – mi ha detto giusto ieri, come se mi avesse letto nel pensiero. 
Cosa che, per altro, potrebbe aver fatto.
No. Sono un medico e un soldato. Ho dato ordini difficili e pessime notizie. Posso senza dubbio dire di no a un’affascinante signora e al suo cucciolo dallo sguardo dolce.

26 giugno 1882

  – Mio caro amico, la smetta di torturare la sua salsiccia, non è certo lei la causa del suo dilemma.
Così mi ha salutato Holmes, questa mattina, entrando in salotto mentre io stavo facendo colazione.
 – Holmes, sa… Ho avuto modo di parlare con la signora Smith, del 210a… – ho iniziato io, prendendola alla lontana.
  – Certo, gli Irregolari saranno qui alle cinque del pomeriggio – ha detto lui, come se completasse il mio discorso.
  – Abbiamo un caso in corso? 
  – Ma certo, dottore, lei ha tante notevoli qualità, è dotato di notevole inventiva, ma in alcuni campi mostra una disastrosa mancanza di fantasia. Gli Irregolari ci aiuteranno a risolvere il caso.
  – Quale caso? 
La mia pazienza si stava già erodendo.
  – Ma quello del nome del cucciolo di bulldog, è ovvio. Mi rifiuto di avere una bestia dal nome insulso come Bob o Fido per casa.
  – Ma come…
 – La signora Hudson ha già detto chiaramente che non ha intenzione di rincorrere il cane chiamandolo con il nome di un criminale. Questo mette un veto alle mie proposte, temo. L’unica soluzione è ricorrere a una consulenza qualificata…

26 giugno 1881, ore 6,30 P.M

     Pendragon.
Come re Artù.
Nome scelto a maggioranza. Ovviamente il voto di Holmes è stato determinante.

    Sono un medico e un soldato. Ho ucciso, ho combattuto, ho guardato più di una volta la morte in faccia. Tutte cose che al 221b di Baker Street sembrano avere un’importanza relativa.
Pendragon sta già dando l’assalto alle mie scarpe e io non riesco a rammaricarmene più di tanto.

15 commenti:

  1. Purtroppo nel Canone ufficiale non ci sono notizie del cane di Watson dopo "Uno studio in rosso", quindi temo che anche il povero Pendragon vada incontro a un destino infausto prima de "Il segno dei quattro"...

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  2. Anche se ho intuito il finale abbastanza presto, ho letto con molto piacere questo scritto, giunto prima della valigia. Per quanto riguarda la faccenda extra scrittura ti auguro che i futuri step vadano altrettanto bene. Le presentazioni sono belle ma lavorando e avendo altro di cui occuparsi diventano assai diffcili da gestire. Bacio Sandra

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    1. Non voleva essere un finale a effetto, chi mai potrebbe resistere agli occhioni di un cucciolo (domanda che si sta facendo tutta una famiglia letteralmente assediata dai cuccioli del vicino)?
      Grazie per la lettura, il commento e il resto.
      Buone vacanze

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  3. Carino, una chicca! Non posso non pensare alla mia Maya, che al passaggio settimanale del furgone-lavasecco ci delizia di un minuto di ululati. :)

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  4. Mi è piaciuto molto! Ti dirò una cosa altamente impopolare: mi piacciono tanto i cani, i cuccioli, poi! ma... quelli degli altri! Io non ne vorrei in casa nemmeno l'ombra!
    NON MI ODIATE, VI PREGO! :)

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    1. Perché odiare? A me basterebbe che chi non apprezza davvero i cani non dicesse su di loro un sacco di corbellerie dettate dall'ignoranza, oppure non mi guardasse come se avessi al guinzaglio un maiale. :)

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    2. Non, per carità! Non ho particolare feeling con gli animali, ma questo non significa assolutamente che io conduca battaglie anti animaliste! :)

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    3. Quando abitavo a Pisa, andando a correre incontravo sempre una coppia che portava orgogliosa a spasso il proprio maialino! Comunque io sono oppressa da un marito gattofilo (approvo), ma non cinofilo (sig...) con cui si scontra la mia voglia di cucciolo...

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  5. Pendragon! Ecco, con questo cucciolotto tutto occhioni e codina scodinzolante ti sei fatta un po' perdonare per il povero povero povero Bob. Delizioso quadretto domestico, bello il dettaglio di Holmes che vuole chiamarlo con il nome di un criminale. MI piace molto il ritmo, questo Watson che si ripete che è un uomo, un soldato , un medico, uno con gli attributi e che non può cedere alle lusinghe di un cagnolino sfortunato e di una bella signora...
    grazie del divertimento!

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  6. Ahahahah... un uomo,un soldato, un medico... e Holmes drastico "Mai più un'altro Bob" poi fa un plebiscito per il nome, (mi piace Pendragon)... mi ricorda molto un episodio di casa mia, la sottoscritta che sentenzia "non voglio animali in casa" poi capita che un grazioso cucciolo di gattino randagio, si aggiri miagolante vicino alla casa montana, unisci a questo episodio, gli occhi supplichevoli di tutti i congiunti che perorano la sua causa. Ora ho un micione tigrato di 7 anni che mi segue ovunque facendo le fusa ^__^

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    1. Holmes si riferiva fin dall'inizio al nome, uno che si chiama Sherlock, con un fratello che fa Mycroft non può avere per casa un cane Bob o Fido!
      Quanto al resto, come non ricordare le promesse di morte fatte da mio padre alla gatta (che avevano ereditato dai nonni), salvo poi trovarsi da solo in casa quando la bestiole è stata male, soccorrerla e imboccarla per giorni. Alla fine la gatta aveva sviluppato nei suoi confronti una vera adorazione!

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  7. Bello! E detto da uno che tra cani e gatti sta trasformando la propria casa in uno zoo... Quindi capisco sia Holmes che Watson! E capisco te che per staccare hai trovato pace in un racconto breve. A proposito di Holmes, ho un paio di cose da chiederti per un apocrifo che sto mettendo giù; se domani ho un attimo ti scrivo via mail

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    1. Aspetto la mail, allora... E magari ne approfitto per chiederti notizie sul tuo cane (mi sa che la guerra per il cane del nipotino la perderemo, tanto vale arrivare alla resa informati)

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