lunedì 25 maggio 2015

Perché amo la letteratura di genere


Per essere una persona così abitudinaria (sono una di quelle che, andando nel solito bar a far colazione ordina "il solito" e va in panico quando viene cambiato il fornitore dei biscotti) sono una lettrice anarchica. Ci sono periodi in cui leggo tre romanzi alla settimana, altri, come questo faticoso fine anno scolastico, in cui i libri si accumulano in pile, ma non vengono aperti o quasi.
Ho libri ovunque. Ho bonificato giusto pochi giorni fa il bagno, riportando i volumi in sala, per rendere le mensole agli asciugamani che vi erano stati sfrattati.
Eppure la stragrande maggioranza dei miei romanzi sono di genere. C'è il giallo, il thriller, un po' meno il noir, c'è la fantascienza, con i vecchi, bellissimi volumi della serie oro della Nord (chissà perché, però, alcuni tomi di una stessa saga finivano nella serie argento...), c'è fantasy. Poco horror, poco rosa, molta avventura, molto storico, un po' di letteratura di viaggio. Persino quando leggo i classici, tendo a riconoscerli come libri di genere, tanto che fatico a concepire il "non di genere". Li vedo come indecisi, che non vogliono schierarsi.
Anche come autrice non posso vedermi svincolata da un genere. Scrivo prevalentemente giallo o fantastico, ma fatico di più a immaginarmi alle prese con "una storia non di genere" piuttosto che con un rosa.
Perché?

La letteratura di genere crea un patto forte con il lettore
C'è un accordo dichiarato tra autore e lettore.
Giallo? Ci sarà un crimine o un mistero da risolvere.
Fantasy? Ci saranno elementi fantastici.
Fantascienza? Qualcosa di futuribile.
E così via.
Il lettore ha delle aspettative che l'autore deve rispettare. Da un thriller pretendo che non sia noioso. Da un romanzo storico accetto un ritmo più disteso. In un rosa voglio la storia d'amore.
Come lettore posso entrare meno alla cieca nella storia. So se sono nella giusta disposizione d'animo. Non sempre si vuol piangere come non sempre si vuol ridere.
L'autore entro certi limiti mi dà quello che mi aspetto. In cambio può trascinarmi dove vuole. Non avrei mai letto Il nome della rosa se non me lo avessero presentato come un giallo. Di medioevo ed eresie in terza media non me ne importava niente. Poi è capitato che me ne sia innamorata e che abbia anche influito sulla mia scelta di frequentare il liceo classico. Ma senza la promessa di monaci morti Eco non mi avrebbe mai avuta.

La centralità della trama
Ok, sono una lettrice superficiale, forse. Però il "come andrà a finire" è ancora la molla che mi fa girare pagina.
Se devo scegliere un libro alla cieca, al 90% sceglierò un romanzo di genere perché so che avrà una trama. Magari non lineare, magari non immediata, ma l'avrà. Se prendo un libro d'avventura non leggerò, spero, duecento pagine per scoprire che è tutto il delirio di un morente in coma. Se compro un giallo confido che l'assassino non venga preso a pagina tre per dedicarne poi trecento al malinconico invecchiare del fratello della vittima.

La buona letteratura di genere è raffinata
Chi dice che la letteratura di genere non è buona letteratura di solito ne ha una conoscenza superficiale. C'è, senza dubbio, tanta spazzatura, così come in ogni campo. Ma dopo due secoli abbondanti di giallo ci vuole una maestria tecnica tutt'altro che indifferente per scrivere un altro buon giallo. All'interno di un genere ci sono sperimentazioni, innovazioni, giochi stilistici che non hanno nulla da invidiare al mainstream.

La buona letteratura di genere non è disimpegnata
Anzi, spesso è un modo per indagare la realtà secondo un'ottica particolare. Giallo, thriller e noir per loro stessa natura vanno a scavare nelle pieghe della società per raccontarci tutto quello che non va, che siano gli scheletri nascosti dentro i mobili di lusso delle famiglie bene o lo squallore della malavita. Ma un buon libro di genere è sempre una riflessione sull'oggi, sull'umanità. Può essere un confronto con un passato, con un futuro o con un altrove, ma un buon autore non dimentica mai il suo "qui ed ora".

Per tutti questi motivi continuo ad essere un'impenitente lettrice di letteratura di genere e mi piace anche esserne autrice.
Mi piacciono i libri che abbiano una trama ben strutturata, in cui il lettore si chieda cosa accadrà dopo. Mi piacciono i libri che evitano i virtuosismi fini a se stessi. Mi piacciono i libri che giocano con le aspettative dei lettori, rispettandole e stravolgendole insieme. Mi piacciono i libri che ragionano sull'oggi senza fare la paternale, ma mettendo in scena storie che hanno la forma di avventure, di indagini e che si possono ambientare in un altrove.
Mi piacerebbe infinitamente scrivere libri provvisti proprio di queste caratteristiche e quindi sì, non ho altra aspirazione che diventare una brava autrice di letteratura di genere!

E voi leggete letteratura di genere? L'amate o la considerate di serie b? Vorreste scriverne?

34 commenti:

  1. No no macchè serie B? Be' sì, scrivo di genere rosa, e qui potrei anche non firmarmi a sto punto :D in effetti sì, ha centrato molto bene l'argomento, con la letteratura di genere, le aspettative sono ben delineate, e soddisfano spesso un'esigenza particolare di un momento particolare (il classico giallo da ombrellone, per intenderci!). Con i romanzi non di genere invece (tipo l'ultimo che mi ha fatta innamorare "Il tempo è un bastardo" di cui ho parlato con enfasi da me, che in quale diavolo di genere lo puoi mettere? Risposta "boh") non sai bene cosa troverai tra le pagine, per cui vanno letti, a parer mio, quando non si ha una voglia specifica. Bella la tua riflessione sul fatto che i romanzi di genere trattino di umanità, lo credo anch'io, ma non mi ero mai soffermata su questo aspetto. Bacio Sandra

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    1. Nella mia mente incasello quasi in automatico i libri che mi piacciono per categorie... Le intermittenze della Morte letto qualche tempo fa? Fantastico! Non lo faccio per sminuirli, anzi, ma mi è difficile non dare una categorizzazione mentale ai libri, non fosse che per la scaffalatura della mente (il palazzo mentale è molto più ordinato di quello fisico).
      Il riflesso sul mondo dei libri che leggo (e che scrivo) per me è molto importante. All'interno di ogni genere, credo, c'è un filone del tutto disimpegnato, di puro intrattenimento, ma ci sono anche opere che intrattengono e intanto macinano idee e ragionamenti. A me piacciono quelle (e ce ne sono in ogni genere, fantasy compresa)

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  2. Assolutamente no! Pensa che non ho mai neanche concepito che qualcuno la considerasse di serie B, fino ad ora.
    Amo la letteratura di genere non solo perché posso scegliere cosa leggere a seconda della voglia del momento, ma anche perché mi piace scoprire riflessioni sulla società, l'umanità e il nostro presente proprio in 'luoghi' dove non ce lo aspetteremmo.
    Inoltre hai assolutamente ragione: l'autore di letteratura di genere non vuole fare la paternale, vuole semplicemente raccontarci una storia, e se la storia è scritta bene non c'è bisogno che il messaggio che porta venga sbandierato a destra e a manca, lo farà avere ai lettori senza che questi quasi se ne accorgano ^^

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    1. Sì, infatti. Io ho un po' paura dei libri "guarda quanto sono bravo a scrivere" e "guarda che grande verità ora ti svelo". Preferisco i libri che presentano una storia, ti prendono con gentilezza per mano e poi, a lettura finita, scopri che ti hanno cambiato. Molto spesso questo lo trovo nella letteratura di genere.

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  3. Beccata! Una tua follower che ama la narrativa non di genere, ma che non per questo considera di serie B quella di genere.
    I gialli o i noir li ho letti anch'io, quando la storia ha una trama intrigante non mi dispiace dedicarmi a quel tipo di lettura, però sono scelte rare; a me piacciono le storie di cui posso immaginarmi protagonista o nelle quali posso riconoscere tratti di me stessa o di persone che conosco: per questo non amo i fantasy del tutto fuori dalla realtà o la fantascienza. Lì si ferma il mio piacere verso l'immedesimazione che è alla base delle mie letture e a me non piace essere soltanto spettatrice, ancorché coinvolta.

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    1. Io mi immedesimo un sacco a dire il vero... Non a caso sono affezionata al nickname Tenar che non solo rappresenta un personaggio in cui mi riconosco, ma anche la mia visione del mondo.
      Mi sono accorta che la storia con il mio ex proprio non andava immedesimandomi in un personaggio di un libro di fantascienza. Col senno di poi quel libro mi ha salvata non dico dalla morte, ma di sicuro dall'infelicità. Eppure era un libro di fantascienza...

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  4. Potrei copiare e incollare il commento di Marina. La penso esattamente come lei, amo il mainstream, ma ancora di più amo identificarmi con i personaggi, che siano detective o donzelle in pericolo non importa. Mi piacciono anche i libri dedicati alla letteratura, con scrittori come eroi oppure ambientati in una biblioteca/libreria, anche in quel caso non importa tanto il genere. De "Il nome della rosa" ho apprezzato soprattutto le descrizioni dei tomi antichi e delle decorazioni dei testi sacri, mi ispirano saggezza :D

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    1. Invece a me il protagonista scrittore un po' annoia (eccone un altro che non fa niente da mattina a sera, penso). Però i libri meta letterari come, appunto, Il nome della rosa o Il club Dumas (che è un inno alla letteratura di genere, per altro) mi piacciono assai.

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  5. Mi cara la prima cosa che ti dico, pur essendo amante della lettura, è quella di leggere secondo il mood, quindi a vanvera...Molto o troppo poco, ma la prima cosa che farò è leggere i tuoi romanzi ( almeno uno via...) perchè mi piace come scrivi i tuoi post..e mi sono pure iscritta , pur non essendo un drago, ma un povero gatto spellato che fa ancora le fusa...
    Spero tanto in un tuo ricambio!
    Grazie e un abbraccio piovoso!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

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    1. Ti ringrazio Nella e benvenuta. Con un po' di calma vengo a curiosare da te.

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  6. Io mi sono preso dopo le medie inferiori una lunga cotta per la fantascienza. Poi la scoperta di Poe e Baudelaire mi ha dirottato verso altri lidi. Tanti classici, soprattutto francesi e tedeschi.
    Sono poi tornato alla letteratura di genere, horror in questo caso, con la lettura di "Shining" di Stephen King (che però, quando l'ho letto io, prima dell'uscita del film di Kubrick, si chiamava "Una splendida festa di morte").
    Gialli non ne avevo mai letti prima del 2010, quando ho letto in Svezia la trilogia Millennium.
    Adesso continuo a leggere mainstream, ma gli affianco libri di genere, soprattutto horror e un poco poco di fantascienza, di giallo e di avventura.

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    1. Poe è addirittura uno dei papà di ben due generi, l'horror e il giallo! Millennium letto in Svezia deve aver fatto tutto un altro effetto, immagino.

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    2. Sì è vero, però a me leggere Poe ha fatto venir voglia di leggere Kafka, Hesse, E.T.A. Hoffman...
      Le pagine dei libri di Larsson sono un po' come le ciliege... una tira l'altra. Ma penso valga anche in Italia.

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  7. Io amo tutta la narrativa, sia di genere che non. Non ho mai considerato la letteratura di genere come di serie B, tutt'altro. Basti pensare che nell'Ottocento il romanzo in sé era disprezzato perché era considerato un prodotto per donnicciole. In altre parole, era considerato di serie B.

    Tra i generi mi piace molto lo storico - ovviamente - ma anche la fantascienza e il giallo. Un po' meno l'horror, non è molto nelle mie corde, anche se ho letto e riletto Edgar Allan Poe. Ho letto alcuni romanzi di King, ma non ho avvertito la necessità di leggerne altri. Il "genere" che non leggo proprio invece è il thriller di spionaggio, alla Le Carré per fare un esempio, perché sono sicura che mi perderei nella trama.

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    1. Anch'io frequento poco il thriller di spionaggio. Dopo essermi innamorata del film "La Talpa" mi sono ripromessa di leggere il libro da cui è stato tratto, ma non l'ho ancora fatto.

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  8. Ho letto il tuo post con interesse perchè io, al contrario, difficilmente leggo letteratura di genere. Non significa che non mi piaccia, ho adorato "Il Signore degli Anelli", però in linea di massima non seguo le trame troppo cliché. Capisco che senza il cliché non esiste il genere, però, per dire, i gialli non li leggo mai perché quasi sempre non mi interessa sapere chi è il colpevole :-D Ho letto gialli sul famoso detective cinese Charlie Chan solo perché mi piaceva l'atmosfera anni '20, ma se mi chiedessi "Chi era l'assassino nel romanzo xxx?" neppure me lo ricorderei. Normalmente prediligo il mainstream.

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    1. Se la trama è troppo cliché, allora non è un buon libro.
      Il genere, per come la vedo io, è la scusa per entrare nella storia. È, appunto, un patto che si stabilisce all'inizio. Poi il bravo autore, pur rispettando il patto, ti porta dove vuole lui.

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  9. Amo tutto... di genere, dalla letteratura al cinema.
    C'è quello che occorre, so cosa ci trovo, mi stupisco anche. Ovviamente amo chi coi generi sa giocarci, lì si è geniali^^

    Moz-

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    1. Il bello dei generi è proprio giocarci, se ci si riesce...

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  10. Sono d'accordo con te al 100%. Io leggo quasi solo romanzi di genere, se ho letto altro è stato in un lontano passato. Forse il motivo è che in questo tipo di letture non-di-genere mi sembra di essere troppo vicina alla realtà. E non è quello che cerco quando voglio immergermi in una storia.

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    1. Forse "distanza" è la parola giusta. Non mi piace la letteratura disimpegnata, ma neppure quella che mi grida costantemente in quale orribile mondo viviamo. Sono ancora una di quelle persone che ogni mattina leggono da cima a fondo il quotidiano. Per capire la realtà, poi, preferisco la saggistica, articoli con schemi e dati, piuttosto che un romanzo, in cui cerco, forse, emozioni universali

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  11. Io leggo romanzi gialli, thriller e storici, perché mi affascinano per motivazioni diverse. Prediligo in genere opere europee, e non le considero assolutamente di serie b. Al contrario, ne ho trovate alcune sviluppate magistralmente, con personaggi analizzati in profondità e uno stile impeccabile. Credo che al giorno d'oggi la distinzione fra letteratura di genere (bassa) e letteratura mainstream (alta) si sia molto attenuata rispetto al passato, perché è diventato molto più facile avere a che fare con prodotti ibridi.
    Il mio romanzo? Potrebbe essere un mainstream che raccoglie in sé influenze di diversi generi. Mi piacerebbe moltissimo scrivere un giallo, e non escludo di farlo in futuro. :)

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    1. Mi piacerebbe leggere un tuo giallo!
      Ovviamente prima voglio leggere il romanzo su cui stai lavorando adesso.

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    2. Ci vorrà ancora un po' di tempo, a meno che non mi rompa una gamba o non rimanga incinta, per poter stare a casuccia a scrivere, invece che nella mia gabbia dorata ... però sono contenta che tu voglia leggerlo, te lo regalerò! :)

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    3. Certo che lo voglio leggere!

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  12. Concordo al 100% su tutto, anche io leggo al 100% letteratura di genere. Se riesco, ne vorrei parlare anche io nel blog.
    La cosiddetta mainstream non mi attira, perché finisce a raccontare ciò che già conosco e vedo ogni giorno.
    Anche io inserisco i classici in un loro genere a parte :)

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    1. Sì, i classici fanno genere a sé. Essendo libri con una certa età anche quando erano legati al contingente finiscono per trasportarti in un mondo che non è quello di oggi.

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  13. La narrativa mi piace tutta indistintamente. Detto questo, vado a ispirazione del momento, a titolo, a copertina, a consiglio. Anche nei generi che non prediligo trovo spesso delle "perle", forse perché mi informo molto per scegliere opere di buona qualità all'interno del genere. Non posso però stare troppo tempo senza fantastico, che sia fantasy, paranormal o altro. Alla lunga la realtà mi va stretta. ;)

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    1. Anche io, in effetti, ho bisogno della mia dose annuale di fantastico. E deve essere fantastico di qualità

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  14. Le mie preferenze vanno a quel tipo di letteratura che offre una buona dose di immedesimazione, che hanno aderenza col reale. Data questa definizione, esiste un genere per me? Non saprei. Di solito spazio molto, non mi precludo pressoché nulla.

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  15. Dire che sono in ritardo con la lettura di tutti i blog è riduttivo, ma questo pezzo merita di essere condiviso. Mi hai illuminato anche sul perché delle mie tendenze di lettura :)

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  16. Faccio fatica a rispondere, lo faccio qui.
    @Luz: se l'autore è bravo io mi immedesimo in qualsiasi personaggio... Sarà segno di qualche squilibrio della personalità?
    @ Giordana: :) !

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  17. Questo è un articolo davvero bello! Direi che sono totalmente d'accordo. Trovo che la letteratura di genere sia emozionante, ricca di significato e profonda e leggera al tempo stesso. Un ottimo compromesso.
    Per quanto riguarda i grandi classici, io mi sto avvicinando ora e mi sembrano meravigliosi. Per me dire "grandi classici" è già di per sé un genere.
    Un saluto! :)
    Erin del blog Anime in un orizzonte di pergamena.

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