giovedì 30 ottobre 2014

PAScolando - Step 4


C'è qualcosa di inquietante nella trasformazione a cui ho assistito (e di cui ho preso parte) da professoressa a studentessa in vista dell'esame.
Professionisti la cui età media sia aggira sui quarant'anni alle prese con ansie che erano state dimenticate da lustri. L'incertezza dovuta al non conoscere quale domanda sarebbe uscita, l'abitudine ormai perduta all'esame scritto, la mole di informazioni raccontate in un gergo estraneo a quello di noi letterati ha creato un mix micidiale per l'esplosione della paranoia.
C'è anche da dire che il prof di lettere è geneticamente programmato per essere il primo della classe e la consapevolezza di non aver potuto portare a termine una preparazione ottimale, vuoi per il poco tempo a disposizione, vuoi per il lavoro o la famiglia, è stata quasi letale.
Io poi, in quanto strano esemplare di docente di lettere dislessica, avevo tutta la mia quota di paranoie personali, dovute all'atto pratico di scrivere. Che detto da una fresca di pubblicazione del proprio secondo romanzo ha del surreale, ma tant'è. Io a mano non so scrivere. Almeno non in una calligrafia leggibile e priva di scarabocchi.
La cosa ancora più surreale è stata che ero molto più calma di molte colleghe. E no, non ero calma per niente.
Bene o male ancora non lo so, ma anche questo nuovo battesimo del fuoco è andato.
Primo scritto, esame di docimologia. Che non è, come mi ha suggerito qualcuno, una materia studiata da Harry Potter (anche se docimologia, babbanologia e rune magiche sembrano fatti apposta per stare in uno stesso piano di studi). 
Tutti lì, noi docenti sulla quarantina con alle spalle anni di servizio, a implorare uno sguardo di approvazione dalla prof, un cenno che il nostro temino andasse bene. 
E poi tutti a lamentarci, noi docenti d'italiano, che abitualmente assegnamo temi a casa e a scuola, di quanto faccia male una mano dopo tre ore di scrittura con foglio e penna.
Tutto, del resto, è sempre e solo una questione di punti di vista.

E intanto, mentre lo scantinato del mio palazzo mentale viene liberato dagli scatoloni di docimologia, per lasciare lo spazio a quelli di Tecnologie dell'Istruzione, è finito anche ottobre. 
Ormai temo le nebbie manco fossi a Ravenloft e nessun prof, credo, mi intimidirà mai come fanno i tir, quand'è buio, sull'autostrada.

E perché alcune cose non possono cambiare, domani si parte per LuccaComics, sia pure con i libri di testo da studiare in auto e il budget (e il tempo) per i fumetti ridotto all'osso. PAS o non PAS, tuttavia, non posso rinunciare ad essere me stessa e a vivere.
Pronta per studiare Docimologia, Babbanologia e Cura delle Creature Magiche...

2 commenti:

  1. Goditi Lucca e non pensare ad aritmanzia. Bacione

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  2. Mai sentito parlare di Docimologia! In compenso ricordo ancora quasi tutti i nomi degli incantesimi di Harry Potter :)
    PS: bellissima foto!

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