lunedì 22 aprile 2013

LA GIORNATA DEL DRAGO


IL 23 APRILE E' LA GIORNATA DEL DRAGO

Per l'occasione, un brano del mio romanzo, La roccia nel cuore, in cui si parla dei draghi dell'Isola di San Giulio, al centro del Lago d'Orta


"Proprio in mezzo al lago, offuscata dall’umidità che ancora non si condensava in nebbia, stava l’Isola di San Giulio, una decina di edifici chiari, ammassati l’uno sull’altro che sembravano galleggiare sulle acque calme.
 La leggenda voleva che un tempo, quando ancora non c’erano le case, i draghi e i serpenti custodissero l’isola. Generalmente, nelle leggende, ne basta uno. Un grande dragone guardiano che terrorizza gli uomini e tiene le principesse prigioniere. La gente del posto amava abbondare un po’ in tutto. Draghi e serpenti, a moltitudine, sopra il lago. Poi era giunto un santo, San Giulio, appunto. Come tutti i santi era ostinato e aveva deciso che la sua chiesa sarebbe stata edificata proprio in quel luogo, al centro del lago, a dispetto di tutto.
Imboccando la strada che costeggiava il lago, Marco si chiese se sarebbe stato un buon santo. Avrebbe preferito lasciarli dov’erano i draghi e i serpenti.
(...) San Giulio, però, sapeva che il mestiere dei santi, in quel periodo incerto in cui l’antichità si stava facendo medioevo, era quello di scacciare i draghi. Poiché nessuno gli aveva offerto una barca per raggiungere l’isola, l’uomo aveva dovuto arrangiarsi. Del resto era il mestiere dei santi anche fare i miracoli. Giulio aveva steso sulle acque il suo mantello, che aveva preso a galleggiare come una barchetta e su quello aveva raggiunto l’isola.
 Che Marco ricordasse, non c’erano storie di combattimenti e teste mozzate. San Giulio era raffigurato come un vecchio con la barba, intento a parlare ai draghi e ai serpenti con l’indice puntato in segno di ammonimento.
 Questo era un punto a favore di Giulio, che non avesse cercato di uccidere i draghi, ma di parlare con loro. Chissà se era stato convincente o noioso come i santi possono essere?"

5 commenti:

  1. Troppo breve il brano... la tua scrittura è così melodiosa, mette dispiacere terminarla. Un caro saluto!

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  2. Cavolo! Ieri me la sono fatta scappare!!!
    Comunque ha ragione Elisabetta!

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  3. Secondo te è il tuo è un libro adatto ai miei figli più grandi? (13 e 11 anni)
    Adesso stanno leggendo la quadrilogia di Eragon...

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  4. Nel romanzo non c'è nulla che non sia adatto a loro, l'unico avvertimento è che uno dei protagonisti è appassionato di fisica e fa riferimento a concetti che si studiano alle superiori. Noi l'abbiamo consigliato dai 14 anni, ma per un tredicenne va comunque benissimo

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